Non il solito stuzzichino: come servire gli amuse bouche con la porcellana

Non il solito stuzzichino: come servire gli amuse bouche con la porcellana

Piccoli bocconi di cibo, serviti in modo formale e portati a tavola dal cameriere del ristorante regalano momenti di gioia alle papille gustative dei commensali mentre si attende l’inizio della cena o del pranzo. Amuse bouche, finger food e hors d’oeuvres potrebbero sembrare simili, ma storia e finalità li separano completamente. Gli amuse bouche in particolare esistono da diversi anni e sono tornati di moda di recente. Si tratta di un “assaggio” omaggiato dallo chef e, per questo, deve essere in grado di stupire e stuzzicare piacevolmente, con una presentazione che si addice al suo obiettivo.

Immagine che contiene cibo, piatto, ciotola

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Creazioni che sorprendono, linea Finger

Cosa sono gli amuse bouche e perché si servono

L’amuse bouche è un piccolo assaggio, un’idea gastronomica dello chef, che regala un’anteprima di quello che si gusterà con le portate principali, in sapori decisi che non devono mai saziare il commensale, ma introdurre alla magia della cucina.

Gli amuse-bouche sono letteralmente “divertimento per la bocca”. Il loro compito, infatti, è quello di stuzzicare l’appetito dei clienti di un ristorante e, infatti, vengono serviti in attesa dell’arrivo delle ordinazioni, come anticipo del menu e per soddisfare la fame iniziale. È un modo per dire “benvenuto” agli ospiti e per coccolarli con qualcosa di speciale. Non si tratta né di antipasti né finger food: gli amuse bouche sono una portata a parte, extra, perché vengono serviti in omaggio e scelti dallo chef per dimostrare il suo stile di cucina, la sua abilità e raccontare la creatività tra abbinamenti di ingredienti, consistenze, profumi, sapori e colori. 

L’amuse bouche è nato con la “nouvelle cuisine”, degli chef francesi negli anni ’70, l’epoca in cui la cucina gourmet si è evoluta in piatti più piccoli e delicati. Competitività, creatività e ricerca di nuovi sapori, che esaltassero il gusto naturale, hanno portato alla creazione di un formato mignon, un boccone, in grado di mettere in mostra tecniche diverse in una sola porzione. Gli amuse bouche, dichiarati fuori moda alla fine degli anni’80, sono tornati in auge da poco perché sono un modo che consente agli chef di essere creativi. Oggi, gli amuse bouches serviti nei ristoranti di classe possono spaziare da brodi o mousse a giochi estetici creativi che sfruttano spazi, dimensioni e colori. 

Immagine che contiene cibo, piatto, dessert

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Linea Miniature per piccoli capolavori di delizia

Come servire gli amuse bouche

L’aspetto dell’amuse bouche sul tavolo di un ristorante influenza circa il 90% di quello che gli ospiti sceglieranno per le portate principali. Per questo motivo, è necessario prestare grande attenzione al tipo di boccone e al modo in cui viene servito. L’amuse bouche deve essere coerente con il carattere e lo stile del ristorante e abbinarsi adeguatamente al menu. Ai commensali può essere servito da un solo piatto di questo tipo a sei o sette, ma è importante che vengano presentati singolarmente, per mantenerne l’originalità e sottolinearne la differenza dagli antipasti e dal finger food. 

Delizia della vista: le stoviglie in porcellana per servire gli amuse bouche

Se l’obiettivo è quello di catturare vista e palato del cliente, lo chef dovrà proporre un tripudio di creatività e una festa per il palato. Tecniche innovative e bellezza si incontrano in una presentazione che non può essere banale. 

Gli amuse bouche devono essere piccoli e mai troppo complessi per poter essere assaporati in un boccone: una gelèe di brodo vegetale con erbe aromatiche danza soavemente sul cucchiaio finger, linea Finger, mentre un finto peperone ripieno sfoggia il suo colore stupito su esagono finger, questa volta nella versione Ghisa, in un elegante nero opaco. 

Ingredienti esclusivamente italiani, come il prosciutto di Parma e la burrata si rincorrono in un’estetica fatta di colori che vogliono estasiare prima con un abbinamento cromatico vincente e poi con il divertimento di sapori al palato forti e delicati. L’amuse bouche non stanca mai e si può preparare con verdure tipiche della stagione: in primavera fiore, linea finger, in bianco o nero, fa da corolla a freschi fagiolini, mentre cappello custodisce funghi e salse autunnali. 

Anche la linea Miniature rappresenta l’essenza degli amuse bouche con piccole stoviglie in porcellana: istinto frizzante e lavorazioni tecniche che scatenano emozioni, in un racconto di un solo boccone. Raffinatezza e creatività vanno di pari passo con cucchiaino, coppetta quadra e mini alzata. Una sorpresa originale in mini vaso attende il commensale e un concerto di consistenze si racchiude nella coppetta ovale.

E se fosse Porcellana ardesia ad avere il compito di dare il benvenuto nel mondo dello chef stellato? Si osa stupire ma mai in modo inelegante: il piatto quadro effetto ardesia esalta la delicata forza del tartufo nero accompagnata dal colore intenso del salmone su tela bianca o grigia scura, effetto naturale. Non è un colpo di scena, ma una storia che prende forma nell’assaggio di un bocconcino di pesce e maionese, con un’organizzazione originale su piatto rettangolare effetto ardesia. 

Immagine che contiene favo, interno, bianco, piastrellato

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Creatività e ispirazione, con le porcellane MPS

L’ispirazione delle materie prime: la porcellana per gli amuse bouche

Avventura di ispirazione, tutto parte dalla materia prima, che viene lavorata e trasformata in quello che si vuole ottenere: pomodori, latte, patate, farina, carne, pesce o crostacei da una parte e caolino, quarzo e feldspato dall’altra. Gli articoli in porcellana MPS sono fonte di creatività per tutti gli chef, insieme a funzionale praticità: possibilità di lavaggio in lavastoviglie, non porosità che consente di mantenere tutti i profumi e i sapori al cibo presentato, e resistenza insieme alla classe di un materiale sempre nuovo e moderno. Gli amuse bouche serviti sulla porcellana sono il galateo della tavola, insieme al cortese benvenuto dello chef. Il buon gusto di questi bocconi di delizia e divertissement si conferma anche con una curiosità sul loro nome: inizialmente erano noti come amuse gueule a causa di una traduzione inappropriata, poiché gueule si usa per il muso di un animale, piuttosto che “bocca umana”, ossia buoche.